TAKAMAKA LA BLOCKCHAIN DI NUOVA GENERAZIONE

Dall’intuizione del suo fondatore Mario Carlini e le competenze dell'Ing. Giovanni Antino è nato il progetto Takamaka. Le successive collaborazioni con le Università degli Studi di Verona e di Trento gli hanno dato la forma definitiva. Il risultato è una blockchain di nuova generazione, che conserva i punti di forza di quelle esistenti, ne supera i limiti, spostando decisamente in alto l'asticella e creando uno standard con il quale è difficile confrontarsi.

Vediamo alcune delle sue caratteristiche:

PRESTAZIONI

Progettata con protocollo di consenso nativo “Takamaka Proof of Stake” è capace di elaborare 1.200.000 transazioni/ora, una velocità incredibile che risponde ad ogni tipo di esigenza in ambito aziendale.

SICUREZZA ASSOLUTA

La blockchain Takamaka utilizza un algoritmo crittografico brevettato, definito qTesla, per la firma dei blocchi e delle transazioni. Si tratta di uno schema di firma digitale “Quantum resistant”, ovvero capace di resistere agli attacchi dei temuti computer quantistici.  Il suo livello di sicurezza può quindi essere considerato assoluto.

FACILITA' DI    PROGRAMMAZIONE     

Il linguaggio scelto per la programmazione della blockchain Takamaka è Java, universalmente conosciuto ed utilizzato. Pensate che è presente quasi su tutti i computer, i telefoni cellulari, TV e dispositivi di varia natura. In conseguenza a questo, sono già presenti sul mercato milioni di sviluppatori in tutto il mondo. Questo facilita l’approccio per le aziende ed abbatte i costi di sviluppo.

COSTI BASSI E CERTI

Uno dei problemi, che affligge il mondo delle blockchain, sono le grandi risorse necessarie al suo funzionamento a causa degli elevati consumi elettrici. Questo fa salire moltissimo i costi e ne limita l'impiego. Pensate che nel mondo, solamente per minare criptovaluta, si consuma più elettricità che nell'intero stato di New York. La blockchain Takamaka è stata progettata anche per eliminare questo problema. L'elaborazione degli algoritmi di gestione e di mining impiega risorse computazionali molto ridotte e questo si traduce in una competitività nei costi del servizio, che non ha paragoni.

 

Takamaka per il suo funzionamento gestisce due monete:

 

Takamaka Red Coin (TKR) o moneta rossa – Questa moneta ha un valore fisso legato al dollaro 1:1 garantito da Ailia SA. Ha una gestione estremamente favorevole agli utilizzatori, poiché permette di preventivare con precisione i costi del servizio. Questa condizione è estremamente adatta agli utilizzi di tipo aziendale.

Con TKR vengono pagati i servizi della blockchain Takamaka, come attivare smart contract, pagare commissioni di transazione e corrispondere il compenso per il servizio dei nodi.

 

Takamaka Green Coin (TKG) o moneta verde –  Questa moneta ha un valore iniziale è di 2,30$, è variabile e cresce parallelamente all’aumento dell’utilizzo della blockchain Takamaka. Serve a garantire il funzionamento del PoS (Proof of Stake) e a pagare i servizi della blockchain Takamaka se le Red Coin (TKR) sono esaurite. Chi detiene almeno 200 TKG  può eseguire lo "Stake" su un nodo.

In conclusione, Takamaka supera le blockchain esistenti sotto tutti i punti di vista e questa sarà la chiave del suo successo.

Per fare un paragone comprensibile potremmo considerarla un’automobile: dovendo fare una scelta di acquisto, chi comprerebbe mai un’auto più lenta, meno sicura, che consuma di più ed è più costosa?

Il tempo ci darà ragione…


 

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